Esta obra pretende, desde su misma concepción, abarcar un conocimiento profundo del universo filosófico.
La originalidad del proyecto reside en la voluntad, partiendo de las problemáticas contemporáneas, de no sacrificar ningún componente, de integrar el balance de los saberes para situarse en el centro de los cuestionamientos de nuestra modernidad.
Si el filósofo es ese hombre que se asombra de aquello que no asombra a los demás, hay que comprender cómo las filosofías hacen y son la filosofía, cómo cada perspectiva filosófica, en su irreductible unidad, continúa siendo un acceso a la totalidad filosófica.
En este sentido, la obra es tanto un astrolabio como una brújula: permite determinar la altura de las filosofías por encima del horizonte e indica permanentemente la dirección de la intención filosófica.
El volumen se estructura en siete partes referidas al hombre, la acción, los valores, la sociedad, la naturaleza, el conocimiento, el lenguaje y el arte, así como contiene una parte inicial referida a planteamientos metafísicos y una final de cuestionamientos y fundaciones.
La presencia adicional de bibliografías proporciona a esta obra los colores de una suma indispensable para toda práctica de la filosofía.
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“Le questioni siciliane. Federico II e l’universo filosofico”
pref. di Bakri Aladdin, stampato a Palermo, ed. Officina di Studi Medievali 2002 pp. 354
(Machina philosophorum. Testi e studi dalle culture euromediterranee 4)
Abstract
L’Autore presenta la figura di Ibn Sab’in (1217-1268), l’ambiente culturale in cui visse e la sua formazione. Alle pp. 44-7 sono elencate le opere autentiche o no del filosofo originario probabilmente di Murcia. Il testo arabo delle questioni siciliane è quello contenuto nel ms. Oxford, Bodl. Libr., Hunt. 534: consta di 49 fogli, ognuno di 23 righe.
Le Questioni furono probabilmente scritte fra il 1237 e il 1242 e sono strutturate sotto forma di una corrispondenza epistolare, in risposta alle questioni filosofiche poste da Federico II, il cui testo è ormai perduto e unicamente ricostruibile attraverso le risposte del filosofo andaluso.
Le questioni si articolano attorno ai seguenti quesiti fondamentali: la tesi aristotelica dell’eternità del mondo; quale sia il fine della scienza divina per i greci e per i sufi; le categorie aristoteliche e il loro numero; l’immortalità dell’anima e la differenza fra la dottrina aristotelica e quella di Alessandro d’Afrodisia.
Il testo arabo è quello dell’edizione di S. Yaltkaya (Correspondance philosophique avec l’empereur Frédéric II de Hohenstaufen Paris 1941), proposta alle pp. 223-314.
Alle pp. 315-23 il lessico; alle pp. 327-37 la bibliografia seguita dall’indice dei versetti coranici, da quello dei nomi propri e delle scuole e da quello degli argomenti. (Elisa Chiti)
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