VITA OLTRE LA VITA

Nei libri “La Vita oltre la vita” e “La Luce oltre la vita” il dottore e ricercatore americano Raymond A. Moody, ha raccolto moltissime testimonianze di persone che in seguito ad un incidente o un’operazione chirurgica hanno vissuto un breve periodo di morte cerebrale, avendo fatto un viaggio nell’aldilà, per poi tornare al corpo fisico a raccontare ciò che hanno visto e udito.

Molti di loro all’inizio non sono stati creduti, ma poi avendo raccontato eventi accaduti in sala operatoria o in ospedale, durante la loro morte cerebrale, hanno potuto comprovare la realtà della loro esperienza vissuta.

Vari ricercatori e studiosi come Bruce Grayson e Susan Blackmore confermano gli studi fatti da Moody. Inoltre Carol Zaleski studiosa di storia delle religioni apporta a questi studi anche racconti estratti da i Dialoghi di Papa Gregorio Magno, che ci mostrano come il fenomeno di pre-morte fosse conosciuto anche nell’antichità.

 

Hieronymus Bosch “Visioni dell’aldilà – L’Ascesa all’Empireo”

 

ESPERIENZE DI PREMORTE: VITA NELL’ALDILA’

Molte persone hannno avuto esperienze di pre-morte, cioè quelle esperienze di vita, vissute per un breve lasso di tempo, nell’aldilà.

Quasi tutti hanno raccontato di avere avuto esperienze molto simili, se non identiche, indipendentemente dal loro credo religioso o dalla loro cultura intellettuale:

– L’abbandono del corpo fisico, vedendosi fluttuare sopra il letto d’ospedale o in sala operatoria, avendo visto e udito ciò che gli infermieri e i dottori si dicevano in sala operatoria, hanno provato a comunicare con le persone presenti, ma si sono resi conto che nessuno poteva vederli o sentirli; Molti hanno provato ad attirare l’attenzione dei medici toccandoli, ma le loro mani passavano attraverso i corpi del personale medico;

– All’inizio molti sentono un senso si imbarazzo o paura nel vedere il proprio corpo fisico sdraiato sul letto. Ma poi sopraggiunge la consapevolezza di ciò che sta avvenendo accompagnata a un enorme senso di pace;

– Il tunnel buio: le persone hanno percorso un lungo tunnel, arrivando alla fine del tunnel in un luogo pieno di luce, di una qualità di luce calda mai vista nel mondo fisico;

– L’incontro con esseri spirituali che erano arrivati ad aiutarli e che talvolta hanno detto loro che dovevano ritornare al corpo fisico; Questi esseri spirituali emenavano luce e amore.

– Molti incontrano e parlano con i loro parenti e amici defunti.

– L’esame della propria vita in forma retrospettiva, dal momento della morte sino alla nascita; rivivendo tutti gli avvenimenti, incontri e azioni della loro vita; le persone rivedono i loro errori e sentono le conseguenze delle loro azioni e il dolore che hanno inflitto agli altri, per questo quando tornano al corpo fisico cambiano radicalmente il loro atteggiamento verso la vita, verso gli altri e verso se stessi. Avendo messo a fuoco che la cosa più importante è l’amore.

– Ritrosia e riluttanza nel tornare al corpo fisico: dopo avere vissuto un’esperienza di beatitudine, che tutti, anche gli atei, definiscono come spirituale, le persone provano una certa riluttanza nel tornare al proprio corpo fisico.

 

ANTROPOLOGIA GNOSITCA

Papiro con particolare della Psicosatasia – Libro dei Morti

Tutto questi studi effettuati dalla scienza moderna confermano ciò che la Gnoseologia antica ha sempre sostenuto, dal Libro Tibetano dei Morti agli scritti di Platone sull’immortalità dell’anima, dal Corpus Hermeticum di Hermete Trismegisto ai testi Teosofici della Blavatsky, dall’Antroposofo Rudolf Steiner al Filosofo e Antropologo Samael Aun Weor.

L’Antropologia Gnostica sostiene che l’Anima o per meglio dire l’Essenza del disincarnato, quando il corpo fisico muore, si separa dal corpo e dopo aver attraversato un tunnel buio va incontro al primo dei tre giudizi, che avvengono nelle dimensioni soprasensibili della natura o mondo astrale; li avviene la prima retrospezione della propria esistenza.

La persona rivede come in uno scermo tridimensionale tutti gli avvenimenti della vita appena trascorsa, in forma rapida.

Questo fenomeno serve a fare un rapido bilancio di tutte le azioni che abbiamo fatto nella vita.

Dopo, il defunto deve passare per un secondo giudizio o retrospezione. Deve rivivere nel Mondo Astrale tutta l’esistenza, ma la rivive in una forma tanto naturale e attraverso il tempo, che il defunto identificato con la stessa, assapora veramente ognuna delle età della vita.

Terminato il lavoro retrospettivo, è chiaro che abbiamo piena coscienza del risultato finale della vita che è appena terminata.

È qui, dunque, che tutti quelli che non sono definitivamente perduti, prendono la decisione di risarcire i propri errori e pagare per ciò che devono.

 

LA PSICOSTASIA

Il Giudizio Finale è quello che decide la sorte del disincarnato. Quando il defunto ha rivissuto in forma retrospettiva tutta la vita, deve presentarsi davanti ai Tribunali del Karma per essere giudicato (questa nell’antico Egitto veniva chiamata Psicostasia e venne rappresentata nel Libro dei Morti dell’Antico Egitto).

Da tale Giudizio, da tale fatto, risulta l’avvenire del disincarnato. Tre sono i cammini che si aprono dinnanzi al disincarnato:

1°. Una vacanza nei Mondi Superiori prima di ritornare a questo mondo. Questo cammino è per gente che se lo merita veramente, (a causa di tutto il bene che hanno fatto in questa vita).

2°. Ritornare, in forma mediata o immediata ad una nuova matrice (un nuovo corpo fisico). Ritornare a questo mondo suole essere abbastanza doloroso.

3°. Discendere ai Mondi Inferni fino alla Morte Seconda di cui parla l’Apocalisse di San Giovanni ed il Vangelo di Cristo. Dopo un lungo periodo di espiazione e purificazione nei mondi inferi (letteralmente i mondi inferiori, che stanno sotto il mondo fisico) l’Essenza torna alla vita nel mondo fisico, in un nuovo ciclo di manifestazione” (Samael Aun Weor).

 

 

Per approfondire:
  • “La Vita oltre la vita” di Raymond A. Moody Jr, Mondadori, 1977.
  • “La Luce oltre la vita” di Raymond A. Moody Jr, Oscar Mondadori, 1997.
  • “Otherworld Journeys” di Carol Zaleski, Oxford University Press 1987.
  • Vol. IV dei “Dialoghi” di Gregorio Magno, Città Nuova, 2001.
  • “Dying to Live: Near-Death Experiences” di Susan Blackmore, Hardcover, 1993.
  • “Fedone” di Platone, Feltrinelli, 2015.
  • “Libro Tibetano dei morti” Mondadori, 2017.
  • “Oltre la Morte”di Samael Aun Weor, 1970.
  • “I Misteri della Vita e della Morte”di Samael Aun Weor, 1962.
  • “Libro dei morti” di Samael Aun Weor, 1962.

Per approfondire questo tema vai alla pagina: LIBRI

 

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