NEGOZIARE IL KARMA

E’ necessario capire che cosa vuol dire la parola sanscrita Karma.

Vale la pena di sapere che la parola, in se stessa, significa Legge di Azione e Conseguenza.

Tutti sanno che non esiste causa senza effetto né effetto senza causa. Qualsiasi atto della nostra vita, buono o cattivo che sia, ha le sue conseguenze.

Proviamo a pensare alla quantità di umanoidi che popola la faccia della Terra: soffrono in modo incredibile, vittime dei propri errori… senza l’ego (difetti psicologici), non ci sarebbero più neanche gli errori, e non ne patirebbero nemmeno le conseguenze.

L’unica cosa richiesta per avere diritto alla vera felicità è, innanzitutto, non avere ego.

Quando in noi non esistono gli aggregati psichici, gli elementi inumani che ci rendono così orribili e malvagi, di sicuro non c’è Karma da pagare e il risultato è la felicità.

Quando si vive secondo il retto pensare, retto sentire e retto operare, le conseguenze sono di norma felici.

Se non fosse per il me stesso (l’ego, i difetti psicologici), nessuno sarebbe iracondo, nessuno avido dei beni altrui, nessuno lussurioso, invidioso, orgoglioso, pigro, goloso, ecc…

 

IL KARMA E’ NEGOZIABILE

Per fortuna, le due colonne portanti della Fratellanza Universale Bianca sono la giustizia e la misericordia.

La giustizia, senza misericordia, è tirannia. La misericordia, senza giustizia, è tolleranza, compiacenza con il delitto.

 

Il Karma è negoziabile e questo può molto sorprendere i seguaci delle diverse scuole ortodosse.

Alcuni pseudo-esoteristi e pseudo-occultisti sono diventati troppo pessimisti rispetto alla Legge di Azione e Conseguenza. Suppongono, a torto, che essa si applichi in modo meccanico, automatico e crudele. Questi dotti credono che sia impossibile alterarla. Mi spiace moltissimo dover dissentire da questo modo di pensare.

Se la Legge di Azione e Conseguenza, se la nemesi dell’esistenza non fosse negoziabile, dove finirebbe, allora, la Misericordia Divina? Francamente, non posso accettare che ci sia crudeltà nella divinità.

Ciò che è reale, ciò che è tutto perfezione, ciò che ha nomi diversi come Tao, AUM, INRI, Sein, Allàh, Brahama, Dio, o, per meglio dire, Dei, ecc., non può assolutamente essere qualcosa privo di misericordia, crudele, tirannico… Per questo, ripeto che il Karma è negoziabile.

 

ASSIOMI DELLA GRANDE LEGGE

Questi sono gli assiomi che si insegnavano nell’antico Egitto, quando si insegnava la Legge della Nemesi o Legge del Karma:

  • Quando una Legge Inferiore è trascesa da una Legge Superiore, la Legge Superiore lava la Legge Inferiore.
  • Fa’ buone opere per pagare i tuoi debiti.
  • Il Leone della Legge si combatte con la Bilancia.
  • Tanto Karma si paga per le cattive azioni, quanto karma si paga per le buone azioni che potendo fare, non facciamo.
  • Chi ha di che pagare, paga ed esce bene dalle proprie negoziazioni; chi non ha di che pagare pagherà con il dolore.

Se in un piatto della Bilancia Cosmica poniamo le buone opere e nell’altro le cattive, il Karma dipenderà evidentemente dai pesi sulla Bilancia.

Se pesa di più il piatto delle cattive azioni, il risultato saranno le amarezze… È possibile, però, aumentare il peso delle buone opere per spostare l’ago della bilancia e così cancellare Karma, senza bisogno di soffrire. Tutto quello che ci occorre è fare buone opere per aumentarne il peso nel relativo piatto.

Capirete, ora, quant’è meraviglioso fare il bene.

 

Il retto pensare, il retto sentire e il retto agire sono la migliore negoziazione.

Mai protestare contro il Karma! (Se protestiamo, il Karma diverrà più duro).

L’importante è saperlo negoziare!

Purtroppo, l’unica cosa che la gente fa quand’è nel dolore è lavarsi le mani, come Pilato, dire che non ha fatto niente di male, che sono innocenti, che sono anime pie, ecc.

Io dico a tutti coloro che si trovano in miseria: che rivedano la propria condotta, che giudichino se stessi, che si mettano, anche solo per un istante, dietro il banco degli accusati e, dopo una sommaria analisi di se stessi, modifichino la propria condotta.

È impossibile alterare un effetto senza prima aver modificato radicalmente la causa che l’ha prodotto, dal momento, come s’è detto, che non esiste effetto senza causa né causa senza effetto.

Il Padre che dimora in segreto ha sufficiente potere per dare come per togliere.

“Beato luomo che Dio castiga”.

 

Il Karma è una medicina che ci viene somministrata per il nostro bene.

Purtroppo, la gente, invece di inchinarsi rispettosa davanti all’eterno Dio vivente, protesta, bestemmia, si giustifica scioccamente, respinge le proprie colpe e si lava le mani come Pilato… Con le proteste non si modifica il Karma: al contrario, diventa più duro e severo.

Pretendiamo fedeltà dal coniuge quando noi stessi siamo stati adulteri in questa vita o nelle precedenti. Chiediamo amore quando siamo stati spietati e crudeli. Sollecitiamo comprensione quando non abbiamo mai saputo comprendere nessuno, quando non abbiamo mai imparato a vedere il punto di vista altrui.

Aspiriamo alle gioie più grandi quando siamo stati sempre motivo di molti dispiaceri. Avremmo voluto nascere in una bella famiglia e tra mille comodità quando, in altre esistenze, non abbiamo saputo offrire ai nostri figli serenità e sicurezza.

Protestiamo contro chi ci insulta quando abbiamo sempre insultato il nostro prossimo. Vogliamo che i nostri figli ci obbediscano quando non abbiamo mai saputo obbedire ai nostri padri. Ci indispone tremendamente la maldicenza quando siamo stati sempre calunniatori e abbiamo riempito il mondo di dolore.

Ci infastidisce il pettegolezzo, non vogliamo che nessuno mormori di noi, tuttavia ci siamo sempre cimentati in chiacchiere e commenti, parlando male degli altri, amareggiando loro la vita.

Vale a dire, si reclama sempre ciò che non si è dato.

I malati, invece di preoccuparsi tanto per se stessi, dovrebbero lavorare per gli altri, fare opere di carità, contribuire all’altrui salute, consolare gli afflitti, portare il medico a chi non ha di che pagarlo, regalare medicine, ecc., così cancellerebbero il proprio Karma e guarirebbero del tutto (questo è il significato dell’assioma: “ll Leone della Legge si combatte con la Bilancia”).

Chi soffre per problemi in famiglia dovrebbe moltiplicare l’umiltà, la pazienza e la serenità. Non rispondere con aspre parole, non tiranneggiare il prossimo, non infastidire chi ci circonda, saper perdonare i difetti altrui con una pazienza moltiplicata all’infinito. Così cancellerebbe il proprio Karma e diverrebbe migliore.

Purtroppo, quell’ego che ognuno ha in sé fa esattamente il contrario di quanto stiamo dicendo. Per questo, considero della massima urgenza ridurre il me stesso (i difetti psicologici) a polvere cosmica.

Vale anche la pena di sapere che quando abbiamo radicalmente eliminato l’ego (tutti i difetti psicologici) la possibilità di sbagliare si annulla e il Karma può venir perdonato, (questo è ciò che significa l’assioma: “Quando una Legge Inferiore è trascesa da una Legge Superiore, la Legge Superiore lava la Legge Inferiore”).

Ma non tutto il Karma è negoziabile. Esiste anche il Kamaduro o Karmaduro, causato da errori che abbiamo commesso, tanto gravi, che non possono essere negoziati ne perdonati, che possiamo solo ripagare con il dolore.

Esiste anche la Legge della Katanzia, “il Karma superiore degli Adepti”. La legge della Katanzia ammette anche negoziazione e perdono.

 

 

Estratto da:
  • “Si c’è Inferno, Si c’è Diavolo, Si c’è Karma” di Samael Aun Weor;
  • “Pistis Sophia svelato” di Samael Aun Weor;
  • “Bardo Thodol” o “Libro Tibetano dei Morti” di Padmasambhava.

Per approfondire il tema del Karma vai alla pagina: LIBRI

 

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