IL MITO DI ATLANTIDE
Il grande filosofo Platone ha scritto nel Crizia: « Davanti a quella foce che viene chiamata colonne d’Eracles (Colonne di Ercole o strettto di Gibilterra), c’era un’isola. Tale isola era più grande della Libia e dell’Asia messe insieme (…)
In tempi successivi, però, essendosi verificati terribili terremoti e diluvi, nel corso di un giorno e di una brutta notte, tutto il complesso dei guerrieri sprofondò sotto terra, e l’isola Atlantide allo stesso modo sommersa dal mare, scomparve. »
Vi erano su questo enorme continente « zone alternate di mare e terra, più larghe e più strette, l’una circoscritta dall’altra, ve ne erano due di terra e tre d’acqua… Ognuno aveva la circonferenza sempre equidistante dal centro così che nessun uomo potesse arrivare all’isola, perché le navi e i viaggi non erano come ora. »
ATLAS
Il primo re di quel continente si « chiamò Atlas (Atlante) e dopo di lui l’intera isola e l’Oceano furono chiamati Atlantic (Atlantide/Atlantico). »
Vi erano « templi, palazzi, porti e cantieri navali. Ed essi provvidero l’intero paese in questo modo: prima di tutto costruirono ponti sulle zone di mare che circondavano le antiche metropoli, costruendo una strada per e dal palazzo reale. E proprio all’inizio essi costruirono il palazzo reale…
E, iniziando dal mare, essi costruirono un canale di trecento piedi di grandezza, cento piedi di profondità e cinquanta stadi di lunghezza, che essi realizzarono attraverso la zona circostante, facendo un passaggio tra il mare e la città-palazzo, che divenne un porto, lasciando una apertura sufficiente atta a consentire ai più grandi vascelli di poter entrare…
I palazzi all’interno della cittadella erano costruiti in questo modo: nel centro c’era un tempio sacro dedicato a Cleito e Poseidone, che risultava inaccessibile ed era circondato da un recinto d’oro…
Nel tempio essi misero statue d’oro: c’era lo stesso dio (Poseidone) in piedi in un carro con sei cavalli alati, ed aveva una dimensione tale che toccava il tetto della costruzione con la sua testa. Intorno a lui c’erano un centinaio di nereidi che cavalcavano delfini… costruirono anche cisterne, alcune a cielo aperto, altre ricoperte da tettoie, da usare in inverno come bagni caldi… »
LA CADUTA DI ATLANTIDE
« Per molte generazioni, fino a che la natura divina restò in loro (negli abitanti di Atlantide), essi rispettavano le leggi e ben affezionati al loro dio, di cui il seme essi erano; per questo essi possedevano sinceri e sempre grandi spiriti, unitamente a gentilezza e saggezza nei vari casi della vita e nelle relazioni tra gli uni e gli altri.
Essi rispettavano ogni cosa per virtù, curandosi poco del loro presente stato e pensando illuminatamente al possesso di oro e di altre proprietà, che per loro sembravan solo un peso;
essi non venivano intossicati dalla lussuria ne privati del loro autocontrollo ma erano sobri e vedevano chiaramente che tutti questi beni erano accresciuti da virtù e amicizia dell’uno con l’altro, in contrasto con il grande riguardo e rispetto per loro, essi si sono persi e con essi l’amicizia tra loro… »
Pian piano gli Atlantidei degenerarono verso il materialismo, degenerarono nei costumi sessuali sino a sfociare nella barbarie, perciò andarono incontro al loro destino.
Una ricorstruzione della capitale di Atlantide.
LA REALTA’ DI ATLANTIDE
“I popoli e le culture dell’Età della Pietra non sono il principio né la fine del mondo, sono unicamente la declinazione e degenerazione di ricchissime civilizzazioni precedenti e questo è dimostrato dai resti delle culture preistoriche, dai dati della filologia comparata, che dimostrano la sorprendente ricchezza psicologica delle lingue arcaiche, dai documenti irrefutabili di arti e letterature antiche”.
“I popoli veramente selvaggi o semiselvaggi trovati dagli esploratori moderni sono, fuori da ogni dubbio, discendenti degenerati di popoli straordinariamente colti che esistettero prima dell’Età della Pietra”.
“Tutti i popoli selvaggi o semielvaggi hanno leggende e tradizioni di un’Età d’Oro o di una fase eroica, però in realtà queste tradizioni, queste leggende, parlano del loro proprio passato, della loro propria ed antica civilizzazione”.
“Lo stesso fatto spiega con chiarezza meridiana la superiorità indiscutibile dei disegni paleolitici, cioè, i più antichi disegni ritrovati nelle caverne profonde della terra, in relazione ai disegni neolitici, i più recenti”.
I TEOSOFI
H.P. Blavatsky che fu una grande studiosa dell’esoterismo orientale, scrisse molto sulle razze precedenti alla nostra, dicendo che la razza immediatamente precedente fu quella Atlantidea che visse sul continente che oggi giace sul fondo dell’oceano che porta il suo nome.
Nel vecchio Egitto dei Faraoni, i Sacerdoti di SAIS dissero a Solone che l’Atlantide era stata distrutta 9.000 anni prima della loro conversazione.
Il famoso archeologo Heinrich Schliemann, che ebbe l’alto onore di aver scoperto le rovine della vecchia Troia, trovò tra il tesoro di Priamo uno strano vaso di forma molto peculiare, sopra il quale era registrata una frase con caratteri Fenici che testualmente dice: “Del Re Crono dell’Atlantide”.
È interessante sapere che tra gli oggetti dissotterrati in Tlahuanaca, Centro America, vennero trovati vasi molto somiglianti al tesoro di Priamo.
Quando questi vasi misteriosi furono intenzionalmente rotti con propositi scientifici, si trovarono tra questi, certe monete sulle quali si poteva leggere con totale chiarezza una frase che diceva: “Emesso nel Tempio delle Pareti Trasparenti” (di cui parla Platone).
Un’altra ricorstruzione della capitale di Atlantide.
L’Atlantide di Platone ha smesso d’essere semplicemente un mito e si è convertita in un fatto concreto, reale ed effettivo. Gli esperti sanno bene riguardo alla materia marina, che esiste una grande piattaforma nel fondo del mare, tra America ed Europa. Indiscutibilmente, detta piattaforma è Atlantide sommersa.
Di fronte alle coste del Perù, a 1.500 metri di profondità, si sono potute osservare colonne molto ben lavorate, molto ben tagliate, di edifici Atlantidei, e si sono riuscite ad ottenere magnifiche fotografie su questi particolari.
Con tutto questo risulta dimostrata l’esistenza di Atlantide. Anche se gli scienziati continuano, come sempre, a negare…
L’epoca della sommersione dell’Atlantide (in fondo all’oceano) fu realmente un’era di molti cambiamenti geologici.
Emersero dal seno profondo dell’immenso mare altre terre ferme, che formarono nuove isole e continenti.
Alcuni sopravvissuti Atlantidei si rifugiarono nel piccolo continente di Grabonci, oggi Africa, il quale aumentò in dimensione ed estensione per il fatto che altre aree di terra ferma, che emersero dalle acque vicine, si sommarono alle stesse.
I membri della Società Akaldana formarono parte di quel popolo eletto che seppe fuggire dall’Atlantide quando capirono che una grande catastrofe si avvicinava. I saggi di quella società si situarono, all’inizio, verso il sud del continente africano, dopo emigrarono verso Cairona, oggi Il Cairo.
Nelle terre di Nivea, del Nilo, o di Egitto, lì stabilirono la loro famosa Università e la Sfinge di fronte alla stessa.
I MAYA
Discendenti di questo vasto continente Atlantideo furono anche i Maya, per esempio. I Maya emigrarono, sia verso il Tibet, sia verso Egitto, sia verso il Centro-America. Pare incredibile, però nel Tibet ancora si parla Maya, e il linguaggio Maya è un linguaggio sacro-rituale del Tibet. Ricordiamo che il Naga e il Maya sono molto simili.
Tutti gli insegnamenti religiosi dell’America primitiva, tutti i sacri culti degli Inca, Maya e Aztechi, gli Dei e le Dee degli antichi Greci, Fenici, Scandinavi, Indostani, ecc., sono di origine Atlantidea.
È urgente sapere, che gli Dei e le Dee citati da Omero nell’Iliade e nell’Odissea, furono Eroi, Re e Regine dell’Atlantide.
Le religioni Egiziana, Inca, Maya, ecc., furono le primitive religioni Atlantidee.
L’alfabeto Fenicio, padre di tutti i famosi alfabeti Europei, ha la sua radice in un antico alfabeto dell’Atlantide, che fu correttamente trasmesso ai Maya dagli Atlantidei. Tutti i simboli e geroglifici degli Egiziani e dei Maya provengono dalla stessa fonte, e così si spiega la loro somiglianza, troppo grande per essere risultato della casualità.
IL TIBET
Negli archivi antichissimi dell’antico tempio di Lhasa (Tibet), si può vedere un’antica incisione Caldea scritta circa 2.000 anni prima di Cristo e che letteralmente dice: « Quando la Stella Bal cadde nel luogo dove adesso soltanto c’è mar e cielo (l’Oceano Atlantico), le Sette Città con le loro porte d’Oro e Templi Trasparenti tremarono e furono scosse come le foglie di un albero mosse dalla tempesta.
Ed ecco qui che un’ondata di fuoco e di fumo si alzò dai palazzi; le grida di agonia della moltitudine riempivano l’aria… Cercarono rifugio nei loro templi nelle cittadelle e il Saggio MU, il Sacerdote di RA-MU si presentò e disse loro: “Non vi predissi tutto questo?”.
E gli uomini e le donne, coperti di pietre preziose e brillanti vestiti, gridarono dicendo: “MU, salvaci! e MU replicò: «Morirete con i vostri schiavi e le vostre ricchezze, e dalle vostre ceneri sorgeranno nuove nazioni“… Se loro (riferendosi alla nostra attuale razza Aria) si dimenticheranno di dover essere superiori, non per ciò che acquistano, ma per ciò che danno, lo stesso destino toccherà loro ».
Una delle mappe di Scott – Elliot, pubblicate nel 1896.
Il nostro pianeta Terra non è stato sempre com’è adesso, ha cambiato di fisionomia varie volte. Se noi esaminiamo le quattro mappe di Elliott Scott vedremo che la Terra un milione di anni fa, era completamente differente.
La prima di queste mappe di Elliott Scott attira molto l’attenzione, risulta interessantissima.
Dallo stretto di Bering, passando per la Siberia e l’Europa fino alla Francia e alla Germania, l’unica cosa che c’era era acqua. Non era sorta la Siberia e l’Europa nel fondo degli oceani.
Dell’Africa non esisteva altro che la parte orientale, perché l’Ovest e il Sud di quel continente era sommerso tra le onde inferocite dell’oceano. Quel piccolo continente che allora esisteva nell’Africa Orientale era conosciuto con il nome di Grabonci.
L’America del Sud era affondata tra le acque dell’oceano, non era sorta all’esistenza. Gli Stati Uniti, il Canada, l’Alaska erano sommersi dall’oceano e tuttavia il Messico esisteva.
ARCHEOLOGIA SUBACQUEA
Nelle immagini sotto, ci foto di reperti archeologici sub-acquei ritrovati al largo delle isole dei Caraibi, che testimoniano come l’Archeologia contemporanea negli ultimi 20-30 anni stia trovando conferme all’esistenza di un’antica civiltà, i cui resti si trovano in fondo all’Oceano Atlantico.
Estratto da:
- “Crizia” di Platone;
- “Timeo” di Platone;
- “La Repubblica” di Platone;
- “Storia di Atlantide” di W. Scott – Elliot;
- “La Dottrina Segreta, Volume 2″ di Helena Petrovna Blavatsky;
- “Educazione fondamentale” di Samael Aun Weor;
- “Messaggio di Natale 1967-68” di Samael Aun Weor.
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